TREKKING AL RIFUGIO TORRE DI PISA - La mia prima notte in Rifugio

Vivere la montagna in bassa stagione, a metà Settembre, per noi è diventato ormai un appuntamento imperdibile!

Godere in solitudine il silenzio delle montagne trentine, avventurarsi per i sentieri sgombri da escursionisti, vedere il bosco che inizia a cambiare colore...sentirsi in totale armonia con la natura.
A Settembre la maggior parte degli impianti
di risalita sono chiusi, alcuni aprono solo durante il fine settimana, quindi se si sceglie di fare un escursione e raggiungere i Rifugi in alta quota, prima di partire bisogna informarsi bene. 
Una semplice camminata può diventare un po' più impegnativa e, ovviamente, richiede molto più tempo per raggiungere la meta.



Per la nostra prima notte in alta quota abbiamo scelto il Rifugio Torre di Pisa, unico rifugio del gruppo del Latemar che si trova a 2671 metri a Cima Cavignon.
Per arrivare al Rifugio Torre di Pisa, senza prendere gli impianti di risalita, è abbastanza faticoso, il sentiero si sviluppa unicamente in salita, ma è fattibile e ben segnalato.



IL SENTIERO PER RAGGIUNGERE IL RIFUGIO



Siamo in Val di Fiemme, partiamo dal grazioso paesino di Tesero e raggiungiamo in auto il comprensorio sciistico di Pampeago, troviamo parcheggio alla stazione della seggiovia di Tresca a 1850 metri


Zaino in spalla e borraccia piena, seguiamo la strada asfaltata per circa 25 minuti fino a raggiungere Malga Zischgal a 1993 metri d'altezza.

Dalla pensione si svolta subito a destra per una salitina di prato erbosa fino a raggiungere il bivio, seguiamo la freccia per il Rifugio Passo Feudo sentiero 521 o 504, dove viene riportato i tempi di percorrenza che sono di  20 minuti, che per noi diventeranno 30 con varie soste e riposi.



Il sentiero è in salita ed esposto al sole,  anche se sono le 15.00 il sole scotta di brutto, iniziamo a scorgere da lontano le vette più alte delle Dolomiti del Brenta, insieme al percorso a serpentina che abbiamo lasciato dietro di noi.
Non possiamo fare a meno di guardare a destra la montagna spoglia, il bosco distrutto con il temporale del 29 ottobre del 2018, questo è quello che ha fatto il vento in due ore. 
Incredibile e malinconico! 


Questo tratto di percorso è costeggiato da interessanti pannelli informativi sull'evoluzione della conformazione delle montagne. 

Curioso pensare che qui 280 milioni di anni fa era tutto oceano!




Ci facciamo l'ultimo strappo in salita, in questa strada che d'inverno è una bella pista da scii, l'arrivo della seggiovia ci indica che siamo arrivati a 2.190 metri, siamo a Passo Feudo. 


Appena sulla sinistra un punto panoramico ci indica le cime delle montagne intorno, proseguendo il sentiero ci troviamo davanti Baita Passo Feudo, una bellissima struttura che ha una fantastica terrazza panoramica con una vista unica sul gruppo della Pale di San Martino e sulla Catena del Lagorai.


Dopo il timbro sul passaporto delle Dolomiti e una birra fresca, ripartiamo per il sentiero n. 516 che porta al Rifugio Torre di Pisa che vediamo in lontananza, sempre più lontano e irraggiungibile,  in bilico sulla cima Cavignon!




Come faremo ad arrivare fin lassù?


Lasciamo alle spalle la Baita, il sentiero adesso non è per niente male,  ovviamente sempre in salita ma agevole e abbastanza largo; tra gli incredibili scorci che ci regala questo sentiero e le mucche al pascolo incontriamo anche degli altissimi ometti di pietra. 




Su queste costruzioni esistono varie interpretazioni, ma la più quotata è che questi mucchietti di pietre siano stati costruiti dagli escursionisti per segnalare il sentiero ad altri escursionisti in caso di nebbia.

Gli "uomini di pietra" sono diventati un porta fortuna, lasciare una pietra sopra alle altre, sicuramente ci fa sentire meno soli!









Dopo 30 minuti da Passo Feudo siamo giunti ad un altro bivio, il Latemar Panorama, dove confluiscono tutti i sentieri per il Rifugio Torre di Pisa.







Qui inizia il tratto più difficile, la ghiaia è la mia peggior nemica, la paura di scivolare, la difficoltà nel trovare appigli ci spinge a cercare una via alternativa.

Abbiamo seguito il sentiero ghiaioso camminando accanto nell'erba spugnosa della montagna, forse non tutti prendono in considerazione questa opzione.

Con facilità e sicurezza percorriamo il tratto dei gradoni in legno, e arriviamo fino al canalone della montagna, il vento sferza e dobbiamo salire per il sentiero ripido a zig-zag di sabbietta fino ad entrare nella zona di rocce calcaree che indicano l'inizio del gruppo del Latemar.



Vediamo la croce nella cuspide rocciosa, e attraversiamo questo tratto tra rocce e gradoni con l'aiuto delle mani, il sentiero qui non è ben segnalato, quindi la cosa più semplice è cercare la via migliore per risalire verso la terrazza del Rifugio.







Finalmente siamo arrivati al rifugio, quella casetta piccola in pietra che vedevamo al parcheggio!





Per vedere il pinnacolo di roccia che assomiglia alla celebre torre di Pisa si prosegue sempre per il sentiero n 516 per altri 10 minuti, la guglia di roccia dolomitica è alta 40 metri, sembra così' piccola vista da quassù!






Arrivati al rifugio, ci godiamo il panorama che spazia dalla Catena del Lagorai fino al massiccio della Cima d'Asta.
A sinistra le Pale di San Martino, il Monte Civetta, la Marmolada mentre guardando verso Ovest l'Ortler e il Cevedale, seguiti dalle Dolomiti del Brenta.




Il nostro trekking senza l'utilizzo degli impianti dal parcheggio Tresca a quota 1850 metri fino al Rifugio Torre di Pisa a 2671 metri, con le dovute pause, in un pomeriggio caldo di Settembre è durato all'incirca 3.30 h.


Forse troppo, ma al contrario di quanto leggo in vari siti, questo sentiero per me non è stato affatto scontato, tra le mie vertigini e l'arrampicarsi con le mani sulle rocce è stato abbastanza faticoso ma allo stesso tempo magnifico considerando lo scenario estasiante. 

Comunque questo è stato il nostro tempo, sicuramente escursionisti più allenati con due ore massimo di cammino riescono tranquillamente ad arrivare al Rifugio.

Se invece come noi volete regalarvi un meritato riposo e una notte ad alta quota, questi sono i miei consigli su cosa portarsi dentro lo zaino.







DORMIRE IN RIFUGIO

Il Rifugio Torre di Pisa è aperto da metà Giugno a metà di Ottobre, è nuovo   completamente ristrutturato , dispone di 36 posti letto in quattro camerate, con letti a castello, bagni in comune e la possibilità di fare la doccia calda a pagamento.


E' necessario prenotare in anticipo se si vuole essere sicuri di avere un pasto caldo e un letto dove passare la notte. 
Il menù composto da primo, secondo e dolce, è possibile sceglierlo tra tre opzioni, generalmente sono tutti piatti tipici della tradizione trentina, come polenta, gulasch e tagliatelle con la selvaggina.

Nel vostro zaino da escursione è necessario avere un sacco lenzuolo, (il piumone è disponibile in loco), asciugamani, giacca antivento, ciabatte, torcia, carica batteria, giacca a vento e tappi per le orecchie. 




E' straordinario dormire a 2671 metri e salutare per ultimi il sole che lascia spazio alla notte, e rivederlo poi l'indomani sorgere dall'altra parte del Rifugio dietro le cime delle Dolomiti.


Quella sensazione di essere impotenti di fronte a così tanta bellezza, i riti quotidiani della natura sembrano così scontati, da quassù invece è pura magia, un miracolo!

Lontano dai rumori, gli occhi non fissano più le lancette dell'orologio, il sole detta il tempo e noi ci adeguiamo di conseguenza, senza fretta e senza correre per raggiungere qualcosa.


Quello di cui abbiamo bisogno è qui!

Con il vento freddo del crepuscolo mattutino, quei timidi raggi solari scaldano il cuore… è l'inizio di una nuova giornata e la nostra vita oggi riparte da quassù!





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