Un weekend di cultura e natura nel cuore dell'Italia.
Un weekend abruzzese per spezzare la routine e ossigenarsi tra le montagne, scoprendo borghi e castelli; abbiamo bisogno di farci sorprendere e fare una scorpacciata di luoghi nuovi da vedere.
Un itinerario di qualche giorno per scoprire un Abruzzo nascosto e autentico, scegliendo come punto di partenza un Agriturismo nel piccolo borgo di San Demetrio ne' Vestini.
L'Agriturismo l'Antica Dimora è un casolare in mattoncini totalmente ristrutturato dopo il terremoto del 2009 con stanze confortevoli vista montagne e un'accoglienza molto calorosa da parte della padrona di casa.
In questo paese oltre a mangiare ottimi arrosticini al Ristorante Mordi e Fuggi, è possibile visitare a pochi chilometri le Grotte di Stiffe, un complesso di grotte carsiche attive formate dalla presenza di un fiume sotterraneo.
La cosa più straordinaria da vedere è il salto delle due cascate sotterranee nelle due stanze principali.
Dopo Stiffe, la strada che percorriamo è un susseguirsi di piccoli borghi che sembrano essere sospesi, arroccati sulle montagne, ognuno con il proprio castello.
Tussio
Tussio è un piccolissimo borgo medioevale nell'Altopiano di Navelli, ne sono venuta a conoscenza per i mercatini di natale, e quel manifesto letto sul web mi ha incuriosito subito tanto da organizzare questa mini tour.
Devo dire che il mio intuito non mi ha tradito, il borgo di Tussio è stato per noi una bellissima scoperta.
Un giro per i vicoli stretti, le casette costruite con malta e pietra rispettano ancora la struttura originale del borgo fortificato, l'atmosfera natalizia rende tutto così fiabesco e lontano dai giorni nostri.
I zampognari, il profumo delle caldarroste, il fuoco, le lucine, le tante letterine di natale scritte dai bambini delle scuole elementari appese e sparse per il paese, donano vita e speranza a questo piccolo borgo dormiente.
San Pio delle Camere
San Pio delle Camere si nota subito dalla strada per la posizione del Castello di San Pio, che sorge proprio sul monte Gentile dominando così l'abitato.
Oltre a quello di difesa, il Castello forniva rifugio per la popolazione e per il bestiame nei momenti di maggior pericolo.
Bominaco
Ci spingiamo in alto, arrampicandoci con l'auto tra curve e boschi selvaggi, passando per il comune di Caporciano, arriviamo nel piccolo borgo di Bominaco che conta appena 56 anime.
Come tutti i borghi, anche Bominaco ha il suo castello, raggiungibile esclusivamente a piedi dopo una salitona di 15 minuti, ma il panorama ha dell'incredibile si vede in lontananza perfino Rocca Calascio.
Come tutti i borghi, anche Bominaco ha il suo castello, raggiungibile esclusivamente a piedi dopo una salitona di 15 minuti, ma il panorama ha dell'incredibile si vede in lontananza perfino Rocca Calascio.
Il castello aveva solo funzioni militari e non abitative, la sua posizione predominante rispetto alla piana Navelli permetteva di monitorare una vasta porzione di territorio
Bominaco pur essendo piccola possiede un tesoro immenso e inestimabile, come la Cappella interamente affrescata dell'Oratorio di San Pellegrino.
Una pagina molto importante di storia dell'arte abruzzese, rimasta miracolosamente intatta dopo il terremoto.
Ritorniamo verso il Parco del Gran Sasso con una sosta al Santo Stefano di Sessanio, per poi andare a Calascio e scoprire la Rocca.
Santo Stefano di Sessanio.
Santo Stefano di Sessanio è la patria delle lenticchie, qui si coltivano e si cucinano le lenticchie più buone che abbia mai mangiato!
Il ristorante a cui abbiamo voluto dare la nostra fiducia è il Ristoro degli Elfi, una taverna calda e accogliente d'inverno, mentre per le giornate di sole è possibile mangiare sotto ad un ampia veranda colorata.
Da questo piccolo borgo medievale partono numerosi sentieri, in due chilometri con un trekking molto selvaggio, si arriva alla Rocca di Calascio.
Rocca Calascio
Il castello di Rocca Calascio non ha bisogno di presentazioni ma è doveroso esaltarlo nella sua bellezza.
Inserito dal National Geographic tra i 15 castelli più belli del mondo; con i suoi 1450 metri d'altezza è il castello più alto d'Italia!
Per la sua posizione affascinante e misteriosa il castello è stato scelto dal mondo del cinema per girare le scene del film Il nome della rosa e Ladyhawke.
La Rocca costruita interamente in pietra calcarea locale, grazie alla sua posizione elevata ne faceva un punto di osservazione privilegiato e difensiv.
Fuori dal tempo e sospeso tra gli appennini del Gran sasso e della Majella, in un panorama mozzafiato che abbraccia tutti i monti di questa regione.
Da Calascio, o come vi dicevo prima da Santo Stefano in Sessanio, si arriva alla Rocca passando per il piccolo borgo e poi per la Chiesetta di Santa Maria della Pietà.
Il nostro weekend si conclude a Campo Imperatore, un luogo nostalgico che ci ricorda la nostra infanzia, tra prati immensi e cime innevate.
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