Mangiare al Monastero di Fonte Avellana



Volevamo vedere la neve, saliti in auto senza meta abbiamo preso la statale 76 per Genga, Sassoferrato e poi prendendo una stradina angusta ci siamo ritrovati ai piedi del Monte Catria, a 700 metri,  in una piccola frazione chiamata Serra Sant'Abbondio.




Senza nessun programma ci ritroviamo a Fonte Avellana, un altro posto magico dove i monaci dell'ordine di S. Benedetto hanno ben pensato di insediarsi e godere del silenzio del paesaggio circostante; questo monastero mi ricorda il bellissimo Eremo di Camaldoli.


Intorno al 980 tra una fonte d'acqua e delle piante di avellana alcuni eremiti costruirono le prime celle, influenzati da San Romualdo di Ravenna fondarono l'eremo dedicato a Santa Croce, che nel corso dei secoli è diventata abbazia.
Fonte Avellana divenne un punto di riferimento, una potenza socio-economica notevole, così famosa da essere citata da Dante nella Divina Commedia, addirittura sembra che ne sia stato anche ospite!


Oggi è un luogo di raccoglimento e di preghiera, di assoluto silenzio che con la neve bianca e soffice rende il panorama incredibilmente suggestivo.




La particolarità di questo monastero è che si ha la possibilità di mangiare insieme ai monaci camaldolesi nel refettorio dell'abbazia.

Il pranzo, con un menù uguale per tutti, viene servito alle 12.30, ed è necessario prenotarsi in anticipo telefonicamente oppure tentare la fortuna e sperare di trovare un posticino last minute. Ma non rischiate, è sempre super affollato! 

Fuori il freddo pungente e la neve, dentro il calore delle persone e della polenta fumante appena servita al tavolo.







Il menù invernale generalmente prevede polenta con sugo bianco e rosso, come secondo carne grigliata, un contorno a base di erbe in padella o verdure di stagione, vino, acqua e dolce; il tutto alla modica cifra di 18 euro a persona pagate anticipatamente al bar dove vengono prese le prenotazioni.

Il pranzo viene servito lentamente in quella che una volta era una cantina, il pasto e il tavolo vengono condivisi con altri commensali sconosciuti rendendo l'atmosfera unica e confidenziale.



Un "Buon appetito" e un "Voi di dove siete?" fa partire una semplice conoscenza, anche se è solo per poco tempo si assapora qualcosa di inaspettato, curioso ed estremamente genuino.
Un flusso di pensieri e di riflessioni davanti ad un bicchiere di vino rosso della casa, l'autenticità di ritornare a parlare al tavolo, facendo sparire per una paio d'ore il cellulare, perché quassù la linea non prende (per fortuna)!

Sembrerà una sciocchezza, ma spesso quando andiamo a pranzo o a cena fuori nemmeno ci accorgiamo di chi si siede vicino a noi, qui la socializzazione avviene realmente, lasciando il virtuale lontano da questo posto spirituale.



Prima di pranzo è possibile visitare l'eremo esclusivamente partecipando alla visita guidata a pagamento, una guida vi racconterà la vita e la storia di questo monastero. Molte parti sono purtroppo chiuse al pubblico! 

Antistante al monastero non perdetevi la Farmacia Camaldolese con la vendita di prodotti fatti dai dei monaci come le erbe medicinali, infusi, liquori, caramelle e miele!

Dal parcheggio vicino al monastero partono numerosi sentieri per esplorare le zone vicine,
come l'abbazia di Santa Maria di Sitria e il bellissimo ed impegnativo Sentiero dei Carbonai.
Se non avete abbastanza grinta per affrontare un trekking, potete limitarvi a visitare il Giardino Botanico del monastero, un occasione per fare una passeggiata e conoscere il luoghi di meditazione dei monaci. 



Un'esperienza culinaria unica e un luogo che consiglio a tutti di visitare! 

N.B. PER PRENOTARE IL PRANZO AL REFETTORIO CON I MONACI CHIAMATE IL NUMERO 0721/730261 oppure VISITATE IL LORO SITO www.fonteavellana.it


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