CASTELLUCCIO DI NORCIA - Il dovere di ricordarti così ... a colori!



Le scosse non si placano e le immagini che scorrono in televisione sono quelle di paesi rasi al suolo e di un popolo marchigiano che non se ne vuole andare dalla propria terra, quella stessa terra arrabbiata che continua a tremare.
Questi giorni sono stati molto pesanti, il pensiero del terremoto è ricorrente, il silenzio della notte fa paura…
Ho pensato molto se pubblicare questo post oppure no, ma sento il bisogno di condividere questo momento di fragilità scrivendo...

Ho il dovere di ricordare e rendere omaggio a questo posto fantastico.

Rientrava nella mia lista di cose da fare almeno una volta nella vita: Castelluccio di Norcia e la fioritura.
Era il 12 luglio 2016 quando io e un mio amico appassionato di fotografia decidiamo di andare a Castelluccio. Era un martedì se non ricordo male, non volevamo andare nel fine settimana proprio perché era sempre colmo di turisti e viaggiatori di passaggio che si fermavano anche solo per uno scatto veloce.
Abbiamo trovato parcheggio proprio al centro di questo piccolo borgo fatto di casette in pietra arroccate una sopra l’altra, uno di quei borghi facili da incontrare nel Centro Italia, ma nessuno è... era come Castelluccio.

Castelluccio era particolare, magico, autentico, gustoso al sapore di lenticchia, verde, giallo, rosso come i papaveri, una piccola perla dell'Appennino.
Ci siamo fermati a mangiare qualcosa nella veranda di un bar- alimentare e,  dietro consiglio del proprietario, abbiamo gustato uno di quei panini tipici, caserecci, genuini, quelli rustici alla "come viene viene basta che sia buono".
Il cameriere arriva con due fette di pane farciti con il prosciutto stagionato di Norcia tagliato a mano e una fetta bella spessa di formaggio... un panino che ci siamo gustati ammirando uno scenario fantastico.

Castelluccio era un borgo fortunato, vantava una posizione straordinaria; quello splendido panorama tanto da “invidiare” gli abitanti del posto, si perchè.. pensate  che bello ogni mattina aprire la finestra e godere lo spettacolo della natura in diretta, che giorno dopo giorno cambiava colore!


A Castelluccio, i colori come le sfumature e i riflessi sono in continua evoluzione, cambiano le stagioni, come le facce dei turisti che anno dopo anno passavano in questo borgo, compravano i prodotti locali nelle norcinerie e riportavano nel loro paese il ricordo di esserci stati.

Turismo, attività produttive e il rispetto della natura convivevano in perfetta armonia.

Le foto che ho scattato sono la testimonianza di come Castelluccio era, e quello che spero che un giorno tornerà ad essere: quel paese incantato sospeso tra i Monti Sibillini dove si vive sempre a colori!!





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