Cammino inglese - FERROL > FENE

Tratto dal mio fedelissimo Diario di viaggio


23 maggio 2016
Ferrol - Fene
25 km stimati per deviazione lavori.

Sono le 7.00 un timido sole mi sveglia e mi fa dubitare sul fatto che ci sia stata o meno la notte.
Scendo le scale, lascio l'ostello e la prima cosa che faccio è chiamare mia madre, forse per rassicurarla o forse per beccarmi un "in bocca al lupo".
Sento che è serena, almeno dalla voce sembra così.
Mi fermo a fare colazione ad un bar che si chiama Caffè Vecchio prendo un croissant e un cafè con lache per un totale di 2 euro, ottimo!
M'incammino verso la stazione degli autobus con la cartina in mano, ma chiedo ad ogni persona che incontro dove si trova la stazione degli autobus, non lo so perché, forse avevo bisogno di parlare, di interagire con le persone del posto.
 

E' una giornata frizzantina a la Coruna, molte persone attendo il bus alla fermata per andare al lavoro, i bambini  vanno a scuola accompagnati per mano dai genitori,  è lunedì e tutto inizia o rinizia!
E' un lunedì speciale, oggi per me è un nuovo inizio!
Ripenso all'abbraccio che mi sono data con Vale ieri, ci siamo raccontate, vite diverse ma simili nello spirito e convinte di aver fatto la scelta giusta a intraprendere questo cammino da sole.
 
Oggi ho energia positiva da vendere, ho deciso di rallentare i tempi di ieri, mi fermo a fare foto in un
giardino e piano piano arrivo alla stazione degli autobus.
L'autobus per Ferrol parte alle 9.30, faccio il biglietto allo sportello della compagnia ARRIVA e l'impiegata mi chiede se preferisco prendere il bus più economico ma ci mette più tempo o quello che passa per l'autostrada.
La differenza è proprio irrisoria e per 7.60 euro prendo il bus più veloce, con tanto di wifi all'interno!
In 50 minuti si arriva al capolinea degli autobus a Ferrol, ecco e ora dove vado?
 
Nella guida la cartina della città non è presente quindi è meglio chiedere a qualcuno per l'Oficina del Turismo.
La strada è facilissima, sempre dritto basta arrivare all''angolo dove si trova il Banco Santander e proprio lì in piazza c'è l'Oficina de turismo de la Xunta de Galicia.
Un uomo squisito, che oltretutto parla anche italiano, mi spiega in poche parole il cammino inglese illustrandomi le tappe, dove troverò gli albergue ecc., mi consegna il passaporto del pellegrino, una mappa e la conchiglia!
Mi chiede se ho bisogno della credenziale, ma tempo un secondo e zac,  pronta per il mio primo timbro.
 
Il mio primo sello.

Fondamentale è stata la mappa di Ferrol, perché i segnali non sono così evidenti all'interno della città, uscita prendo Rua Magdalena ed arrivo fino al ceppo del Km 0. (2km)
Il sole splende, camminando si avvicina un altro pellegrino con passo spedito, parla italiano, anzi è italiano si chiama Giorgio e viene da Bergamo.
 Dopo le foto di rito di inizio, camminiamo e proseguiamo insieme, ma il suo passo è molto più veloce del mio, lui è un veterano e così ci perdiamo e ci ritroviamo poi in un bar per mangiare e bere una birra fresca.




Fino alla cerveceria Mariscador a Naron, è una passeggiata molto piacevole, tra  cantieri navali, la scuola nautica, il conservatorio,  il lungomare, meno piacevole è la zona periferica, per fortuna il pezzo è breve.
 


Le persone che incontro mi salutano con un "Hola, buenos dias", sembra quasi un ritornello di una canzone, ed ecco sentire il mio primo "Buen Camino" da uno sconosciuto!
Emozionante, sono rimasta impietrita, mi sono venuti i brividi e le lacrime agli occhi.
Adesso cosa rispondo? Incredula...allora è vero, ero lì per davvero!
Ero una pellegrina.
 

Mi fermo a mangiare un bocadillo con la frittata e una cerveza in questo bar El Mariscador, per un totale di 4 euro, veramente pochissimo!
Timbro e poi riparto con Giorgio sono le 13.29.




Il paesaggio cambia, ci immergiamo in un bosco di eucalipti e tanta campagna, ed il mare sempre vicino.
Giorgio non si vede più, con il suo passo  sostenuto  è ormai lontano da me!
 
Purtroppo una piccola deviazione per  lavori mi ha costretto ad allungare di molto il cammino, passando in certi pezzi anche nella  strada trafficata.
Arrivata a Neda all'albergue rincontro Giorgio.
L'albergue del pellegrino è chiuso, bisogna chiamare il numero esposto per farsi venire ad aprire, ma il sole è ancora alto e quindi decidiamo di proseguire e fermarci poi a Fene.
Non so se ho fatto bene, l'albergue mi sembra molto carino e nuovo, e poi volevo godermi il paesello tranquillo.
 



Attraversiamo le acque della ria, tra passerelle in legno e lastricati, arriviamo alla chiesa di Santa Maria di Neda del XVIII secolo, attraversiamo un ponticello, sempre con gli occhi alla ricerca delle indicazioni.





Arriviamo a Fene, chiedendo a tutti quelli che incontravamo le indicazioni per gli ostelli segnalati dalla guida , ma niente sono chiusi!
La stanchezza si fa sentire, l'imprevisto e l'ostacolo mi butta subito moralmente a terra, e puntualissimo arriva anche il pentimento per la decisione presa e per aver osato.
Non si trova nessun posto per dormire.
A questo punto bussiamo all'oratorio e due signore ci nominano una pensione aperta su chiamata.
"A Cepa" è il nome della pensione, per risparmiare prendiamo una camera doppia con letti singoli e bagno privato, come primo giorno sono a pezzi, ho le anche doloranti per il peso dello zaino, ho il mal di piedi sotto la pianta, ho preso il sole tipico da muratore.
 





Detto questo sono felice.
Io sono felice di essere qui.
I dolori fanno parte del cammino e va bene così.
 

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