Ora vi spiego in breve di cosa sto parlando.
Venti borghi, sparsi per ogni regione d' Italia, scelti in collaborazione con l’ "Associazione Borghi d’Italia”, dal 2 marzo si stanno contendendo, con il giudizio dei telespettatori, il titolo di "Borgo dell'anno".
Il concorso avrà termine domenica 6 Aprile, dove verrà eletto il borgo vincitore.
Il concorso avrà termine domenica 6 Aprile, dove verrà eletto il borgo vincitore.
Un occasione unica per scoprire i borghi nascosti nella nostra regione e del nostro Bel Paese, e visto che in questo periodo si parla di Grande Bellezza, io dando una sbirciata nel sito dei borghi più belli d'Italia, direi che siamo colmi di tesori nascosti.
Dal canto mio, volevo contribuire con questo post e farvi conoscere il Borgo candidato della mia regione : Corinaldo!
La mia è una passeggiata attraverso un Borgo conosciuto come il paese dei matti, un paese che ha molto da raccontare e molto da insegnare grazie alla sua storia, vi va di venire con me?
Prima scopriamo perché è chiamato il paese di matti, questa allegra fama non è da interpretare come paese dei malati di mente, ma come un popolo furbo, a volte impacciato ma scaltro davanti alle dure prove dalla vita quotidiana.
Come in ogni piccolo paesino ci si conosce tutti, ed è del tutto normale parlare del vicino di casa, vedere in una persona un po' impacciata atteggiamenti strani, insomma raccontarsi storie di paese davanti alla panchina di casa è la normalità.
Tutte queste storie di paese vennero raccolte e poi pubblicate dal fotografo e giornalista Mario Carofoli in un libro chiamato "I matti di Corinaldo" conferendo a Corinaldo il titolo di "Paese dei Matti".
Ora veniamo a noi, iniziamo questa passeggiata da Porta San Giovanni, via d'accesso al paese, costeggiamo le mura ancora ben conservate, che con il suo perimetro di 912 metri abbraccia tutto il borgo, facendolo diventare un paese fortezza.
La cinta muraria ci accompagna nella sua totale maestosità fino ad arrivare alla Torre dello Scorticatore, quello che rimane di una torre del trecento, che aveva la funzione di difendere le due porte: Porta S. Giovanni e Porta S. Maria del mercato.
E allora perché questo nome?
Ebbene si, dopo le guerre combattute e concluse, le torri vennero date come abitazioni a persone disagiate, e in questa vi abitò lo scorticatore di pecore.
Scendiamo ancora un po' fino ad arrivare all'Arco di S. Maria del Mercato, un vero e proprio posto di vedetta, alla destra non potete far a meno di vedere la lunga scalinata della Piaggia con i suoi 109 scalini.
Ma prima di salire diamo un occhio alla Torre del Mangano, chiamato così perché una volta era posto per l'appunto il mangano, un antico strumento che veniva utilizzato per soppressare le stoffe.
Saliamo rapidamente le scale, colti dalla curiosità fino ad arrivare al pozzo della polenta, una delle attrazioni più importanti del paese.
Una delle tante storie dei matti di Corinaldo ha luogo qui, nel pozzo: la storia racconta che un contadino mentre risaliva la Piaggia (la lunga scalinata) si fermò a riposare, appoggiò il sacco di farina sul bordo e accipicchia, il caso volle che tutto il contenuto cadde dentro al pozzo; una sventura?
Da questa diceria nacque la famosa rievocazione storica "Contesa del Pozzo della Polenta" che si tiene nel mese di Luglio, una festa medievale in costume.
Proprio a due passi dal pozzo, dietro l'angolo, c'è subito un'altra storia da scoprire, una diceria divertente e curiosa, questa volta parliamo di una casa incompiuta!
Vi troverete difronte ad una facciata di una casa, si mimetizza molto bene tra le altre case che la circondano, ma ha una particolarità , le finestre vuote, eh si..ecco la beffa!
Dietro non c'è niente, solo un bellissimo panorama!
Dietro non c'è niente, solo un bellissimo panorama!
Alziamo gli occhi e leggiamo con tanta curiosità la targa posta sopra al numero civico con scritto così:
"Questa è la casa di Scuretto, al secolo Gaetano, calzolaio, uomo semplice ed eccellente bevitore.
Il figlio emigrato in America, gli mandava regolarmente dei soldi per costruire una casa, a Corinaldo, dove tornare un giorno ad abitarvi.
Scuretto i soldi se li beveva regolarmente nelle osterie del borgo, finchè il figlio, insospettitosi, chiese una foto della casa.
Scuretto allora fece costruire solo la facciata, con tanto di numero civico, e si fece fotografare di fronte, come affacciato ad una delle finestre.
La casa o meglio la facciata, oggi è ancora qui, incompiuta, anche perché i soldi non arrivarono più"
Sarà vero? E' bello pensare di si!
Dopo qualche foto, ritorniamo alle mura del Mangano ripartendo da una piccola salita che ci conduce alla Torre del Calcinaro, successivamente alla Torre della Rotonda, fino ad arrivare alla suggestiva passeggiata dei landroni.
A sinistra le colline marchigiane e a destra le piccole casette fatte di mattoncini rosse arroccate sopra ai porticati, un passo dietro l'altro arriviamo all'ultima porta d'ingresso della città: Porta Nuova che da' direttamente alla via del Corso.
Prima di camminare lungo il corso, facciamo una piccola deviazione girando a sinistra per andare a visitare il Santuario di Santa Maria Goretti, nella ex chiesa di S.Agostino, dove si conserva la tomba della madre Assunta.
Nell'altare in marmo bianco di Carrara, è posta un urna in argento contenente l'osso del braccio della santa, quel braccio che non sfuggì alle grinfie del suo uccisore Alessandro Serenelli che la pugnalò con 14 coltellate nel lontano 1902, alla giovane età di 11 anni.
La giovane Maria diventò Santa, nel 1950, per la sua grande bontà d'animo poiché riuscì a perdonare senza remore il suo assassino nel letto di morte.
E' ora di ritornare a casa, ma non vogliamo perderci a pochi km dal centro storico, situata nelle campagne marchigiane, la casa natale della piccola contadina.
Una casetta in mattoncini circondata dalla natura e immersa nel silenzio.
Se anche a voi, come me, vi è sembrato il Borgo più bello d'Italia, votate Corinaldo!
La giovane Maria diventò Santa, nel 1950, per la sua grande bontà d'animo poiché riuscì a perdonare senza remore il suo assassino nel letto di morte.
Ripercorriamo la via che prende il nome della santa per poi arrivare in Piazza del Cassero, dove si affacciano due piccole chiesette: la Chiesa del Suffragio e la Chiesa dell'Addolorata.
Ritorniamo al Santuario per poi attraversare Piazza del Terreno e scendere le 100 scale.
Prima di fermarci per un aperitivo, data l'ora di pranzo, ci diamo uno sguardo intorno, ammirando l'elegante Palazzo Comunale opera dell'architetto F.M Ciaraffoni di Fano, con un grande porticato e poi il rinomato Teatro Carlo Goldoni.
La fame si fa sentire e scegliamo per rifocillarci l'Osteria de Scuretto per un aperitivo tipico e sfizioso!
Belli sazi ritorniamo in macchina concludendo il nostro giro con l'antico sperone che si trova al di fuori dalle mura, opera attribuita a F.G. Martini, e con la chiesa di San Francesco.
E' ora di ritornare a casa, ma non vogliamo perderci a pochi km dal centro storico, situata nelle campagne marchigiane, la casa natale della piccola contadina.
Una casetta in mattoncini circondata dalla natura e immersa nel silenzio.
Entriamo nella casa che al momento era incustodita.
Una piccola cappella al piano terra, mentre al piano superiore il soggiorno e le camere, dove dimorava la famiglia contadina di S.Maria Goretti.
Se anche a voi, come me, vi è sembrato il Borgo più bello d'Italia, votate Corinaldo!
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